In vacanza con il cane, una scelta che sta raccogliendo sempre più seguaci, complici anche le strutture di accoglienza, diventate più flessibili sulla presenza dei nostri amici animali, le spiagge dedicate, i viaggi in treno. Chi vuole mettersi in viaggio con il cane e, al tempo stesso, approfondire la relazione instaurata con lui, può ad esempio dare un’occhiata alle proposte della Compagnia dei Cammini, no profit dedita al turismo responsabile. Nata nel 2010, l’associazione organizza percorsi a piedi durante tutto l’anno, seguendo itinerari storici, religiosi, naturalistici e cammini a quattro zampe.

Questa estate, le mete scelte per i dog trekking sono state le Marche, in luglio, e la Toscana in settembre, con un giro attraverso l’appennino tosco-romagnolo, la valle del Fiume Rovigo e i calanchi di Lozzole. In ottobre invece sarà la volta del Mugello, nel Parco Giogo Casaglia, tra pascoli, boschi di faggio e canyons abitati da lupi, aquile reali e falchi pellegrini.

I tragitti vengono stabiliti anche in base al meteo e al desiderio esplorativo del gruppo, ma la costante è un procedere lento, a piedi, con soggiorni in tenda o in ostello. Con il nostro migliore amico al fianco, il cane. Immergersi nel sottobosco, camminare in ascolto dei suoni della natura, cenare sotto le stelle, dormire in tenda si traducono in una valanga di emozioni che portano a scoprire aspetti sconosciuti della vita assieme.

 

Ad accompagnare i partecipanti nel percorso, Tomas Pirani, istruttore cinofilo ed esperto di comportamento animale. “Questi trekking sono un momento di crescita della relazione cane-proprietario e della socialità dei due – spiega Tomas – perché si condividono esperienze e si crea un piccolo gruppo, un branco di umani e cani”.

(Credit: Compagnia dei Cammini)
(Credit: Compagnia dei Cammini) 

Prima della prenotazione viene richiesto ai proprietari di compilare una scheda orientativa, con domande sulla socializzazione, le passeggiate, i viaggi. In caso di incertezza sulla partecipazione e sulle caratteristiche del cane, si instaura un dialogo supportato anche da video e, se necessario, dall’intervento di un educatore cinofilo. Tutti i cani sono i benvenuti senza distinzione di razza o stazza, ma ci deve essere una base di socializzazione.

 

“All’inizio il cane pensa di partecipare a una gita, poi quando ci si accampa in un posto e la mattina si riparte è bello vedere la sua curiosità, il suo capire che sta partecipando a qualcosa di differente. Per questo il nostro trekking dura qualche giorno, perché non vuole essere un momento ricreativo ma un’esperienza condivisa, che assume un significato diverso”.

“Con il passo dell’ultimo”

Ci si sposta in gruppo, con uno scambio continuo tra persone e cani, tra cani e cani, tra persone e persone. Si osservano i comportamenti degli animali, si esplora l’ambiente circostante, si raccontano storie, in un arricchimento profondo e calmo della socialità. “Il nostro camminare è rilassato e contemplativo. Non c’è nulla di frenetico, le tappe non sono lunghe e oltretutto possono essere modificate a seconda delle esigenze degli animali e degli umani. Da noi si dice che ‘si tiene il passo dell’ultimo’, ossia del più lento”.

Durante i percorsi, non pericolosi ma avventurosi, i cani imparano a gestire le loro risorse, l’energia che non va esaurita in una sola corsa ma deve essere centellinata per tutto il tragitto. I proprietari a loro volta, seguendo i consigli degli istruttori cinofili, apprendono a osservare il loro amico con occhi diversi.

Pascoli, boschi, fiumi, tutti da ammirare e odorare, con lentezza e zaino in spalla. “Quando studiamo un itinerario prendiamo sempre contatto con i veterinari del posto, ci informiamo della situazione sanitaria e sulla realtà del posto, perché per noi è fondamentale che i partecipanti possano vivere una bella esperienza, ma allo stesso tempo la deve vivere chi ci incontra. Quindi alla base di ogni trekking c’è il rispetto della natura, il non disturbare e non impattare sulle strutture locali”.

Cosa portare con sé

Gli educatori sono sempre disponibili per spiegare, intervenire, suggerire, condividere. Gli strumenti indispensabili per il nostro amico sono la pettorina, il guinzaglio lungo e la museruola, se dovesse essere richiesta, oltre ovviamente a tutta la documentazione relativa al cane stesso.

Guinzaglio: sì o no?

“Ci saranno anche momenti in cui sarà possibile lasciare il cane libero, esperienza che porta una grande crescita per il nostro amico e per la relazione che si ha con lui, perché non è più vincolato dal guinzaglio ma ha la libertà di esprimersi. Il come e il quando va ben capito. Non è un gesto da fare con leggerezza, è un’opportunità da cogliere solo e soltanto se non impatta sul resto: sull’ambiente, sugli altri animali, sulle persone. Ci vuole consapevolezza”, afferma Tomas.

(Credit: Compagnia dei Cammini)
(Credit: Compagnia dei Cammini) 

A questo tipo di trekking hanno partecipato anche persone senza cane, e lo hanno fatto proprio per rendersi conto di cosa voglia dire condividere la vita con un amico a quattro zampe, per prendere poi la decisione se adottare a loro volta.

Quello che resta, sono solo cose belle. “I partecipanti mi chiamano anche a distanza di giorni dal cammino e mi descrivono come l’esperienza fatta sia rimasta nella vita quotidiana, nel comportamento del cane che, ad esempio, riesce più facilmente ad abbassare la tensione, oppure ha un modo diverso con cui ricerca il proprio umano”. Come se quel vivere insieme tutte le ore del giorno e della notte avesse creato un legame più profondo.

I consigli per il trekking

Ma tra chi si sposta con il cane, c’è anche chi preferisce il fai da te partendo in solitaria per un’avventura con il cane. I consigli in questo caso sono tanti, a seconda dell’itinerario prescelto, costiero o montano. Attenzione ai colpi di calore, alle zone endemiche per alcune malattie, ai parassiti come le zecche, alla fauna selvatica e alle vipere. Meglio sedersi a tavolino e studiare prima il percorso da seguire, per conoscere anche i veterinari di zona. Portare sempre una cassetta di pronto soccorso, con disinfettanti, fasciature, pinzette. L’acqua non deve mai mancare perché la termoregolazione dei cani è diversa dalla nostra e hanno bisogno di bere spesso. La meta importa poco, l’importante è stare bene insieme.

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