Nei boschi della Val di Fiemme il primo “forest bathing” certificato al mondo. Dietro il termine inglese – bagni in foresta in italiano – ,che a sua volta deriva dal giapponese shinrin-yoku, si intende quella pratica terapeutica nata in Giappone nei primi anni Ottanta del secolo scorso per mitigare i sintomi legati allo stress e promuovere un uso alternativo delle foreste, legato a una serie di pratiche di immersione profonda nell’atmosfera della foresta e di ri-connessione con essa  attraverso tutti e cinque i sensi. Non un semplice  abbraccio degli alberi o una passeggiata nel bosco,  ma una pratica che passa attraverso la  contemplazione della foresta e, più in generale, delle meraviglie della natura. La ricerca scientifica ha dimostrato gli effetti positivi del forest bathing  sulla salute psico-fisica dell’uomo e sui sistemi cardiovascolare, immunitario e neuro-endocrino.

Per garantire questi effetti benefici è però necessario che la foresta sia gestita in modo responsabili, per mantenere inalterata o addirittura migliorare la sua capacità  di ospitare attività di benessere. A dimostrarlo c’è il lavoro durato una anno e coordinato da FSC Italia – organizzazione internazionale che ha come scopo la certificazione della corretta gestione forestale e della tracciabilità dei prodotti derivati – di  un team eterogeneo di esperti di forest bathing, liberi professionisti e mondo della ricerca, che ha portato alla redazione di linee guida che definiscono le attività che contribuiscono alla realizzazione, implementazione e mantenimento di percorsi di benessere forestale. Ne è nata la prima certificazione FSC dell’idoneità delle pratiche di gestione forestale utili alla realizzazione e alla manutenzione di aree adibite per le pratiche di salute e benessere forestale,  assegnata, per la prima volta al mondo,  alla Magnifica Comunità di Fiemme. Estesa tra la valle omonima, la Val di Fassa e l’Alto Adige, l’antica vicinìa gestisce fin dal 1111  il vasto patrimonio arboreo dei comuni di Moena, Predazzo, Ziano, Panchià, Tesero, Cavalese, Varena, Daiano, Carano, Castello-Molina e Trodena.

Val di Fiemme, veduta
Val di Fiemme, veduta 

Qui le foreste sono da sempre il fulcro dell’economia e della società locale e il loro utilizzo responsabile ha permesso la trasmissione di questa immensa ricchezza fino ai giorni nostri. Quattro i percorsi di benessere forestale oggi disponibili, con i tracciati scaricabili in formato kml e gpx dal sito. Il primo è il Percorso del Bosco Dinamico, per la maggior parte pianeggiante, che si sviluppa all’interno di boschi particolarmente dinamici sia per età che per tipologia di piante (abete rosso, abete bianco , pino silvestre, nocciolo …), con scorci panoramici sulla valle di Fiemme. Il Percorso dell’Acqua segue per circa un chilometro un torrente, in parte all’interno di bellissimi boschi di abete rosso, abete bianco e pino silvestre e in parte in aree aperte (torbiere, piccoli laghetti nascosti e aree rocciose), dove  il rilassamento diventa un atto spontaneo.

Il Percorso dei Patriarchi, lungo 450 metri, è completamente immerso in boschi di abete rosso e pino silvestre e quando s’incontrano i patriarchi ( alberi monumentali e secolari) si può condividere con loro momenti emozionanti e la saggezza che solo gli esseri antichi possono trasmettere. Il breve Percorso del Laghetto Effimero prende il nome da un laghetto che appare solo in alcuni periodi dell’anno, con radure, piccole torbiere e altri spazi aperti che evocano libertà e tranquillità.