“Questo è solo l’inizio, abbiamo in cantiere grandi novità”, dice smorzando a malapena l’entusiasmo Pietro Del Grosso di Tecnozenith. E dire che il palazzo alle sue spalle, in via Cittadella 19 a Pinerolo, di novità dietro la sua facciata ne presenta già tantissime. Il segreto del primo condominio autoconsumatore collettivo d’Italia sta innanzitutto sul tetto, dove un impianto fotovoltaico da 20 kW e un impianto solare termico garantiscono energia elettrica e riscaldamento/raffrescamento per il 90% del fabbisogno delle venti famiglie che lo abitano.

L’editoriale / Verde

Non sprechiamo questa crisi

di Riccardo Luna


La facciata ha un sistema di isolamento termico per favorire la ventilazione e la regolazione termica così da consentire l’uso di gas o luce elettrica prelevati dalle reti in minima parte e soltanto in caso di picchi estremi di freddo. L’autoconsumo è poi assicurato da batterie da 13 kWh e per evitare sprechi ogni appartamento è dotato di un quadro di controllo per decidere quando, dove e come riscaldare o raffrescare la casa. Alberto Aimar, uno degli inquilini, ci fa entrare nel suo appartamento. Sono da poco passate le 14 e c’è caldo, ma la temperatura è gradevole, nessun ronzio di condizionatore: “Sente come si sta bene? L’aria è proprio diversa e in pratica è sempre così, che fuoti sia caldissimo o freddo. Regoliamo la temperatura grazie a questo pannello” dice Aimar portandoci in un locale di servizio, dove un quadro elettrico e uno schermo sono il cuore delle automazioni e tecnologie della domotica, per gestire da remoto tutti gli apparecchi di casa.


Lo schermo però non parte, ma senza fare una piega l’inquilino telefona al centro di controllo: la risposta è immediata, una voce amichevole fornisce un paio di indicazioni e sul display appare la piantina della casa. “I miei figli non avrebbero avuto neanche bisogno di chiamare – sorride Aimar – ma anche io, che con i miei 63 anni non sono un nativo digitale, ho imparato subito a gestire le impostazioni. È facile e poi loro rispondono 24 ore su 24”.

Alberto Aimar di fronte al pannello di controllo
Alberto Aimar di fronte al pannello di controllo 


“Loro” sono il servizio clienti di Tecnozenith, che ha realizzato l‘intervento di efficientamento energetico del condominio nell’ambito del progetto Energheia, in joint venture con la società pubblica Acea Energie Nuove e la collaborazione dell‘Energy Center del Politecnico di Torino. Stupisce il ruolo di Acea Energie Nuove, azienda del territorio di proprietà dei Comuni, per la fornitura di elettricità e gas. Non è un paradosso che un venditore di energia spinga i consumatori a non comprarla? “No, se non vuole chiudere l’azienda, perché è ineluttabile che il futuro è nella riduzione delle fonti fossili – risponde Francesco Carcioffo, amministratore unico di Acea Energie Nuove – la nostra visione è di aiutare la transizione ecologica mettendoci in questo mercato. Abbiamo avuto la fortuna di trovare un’impresa già all’avanguardia come Tecnozenith e il sostegno dell’Energy Center del Politecnico di Torino. Con la nascita di Energheia, che fornisce il servizio di efficientamento energetico degli edifici civili, il condominio di via Cittadella è solo il primo passo”.

In attesa delle “grandi novità” di Del Grosso, infatti, un anno dopo la nascita del primo condominio sono stati inaugurati altri 20 comunità energetiche condominiali, che si trovano a Torino, Pinerolo, Racconigi, Moretta e Cavour.