Il divertimento che rafforza la fiducia in se stessi, che aiuta a riflettere e a scoprire le proprie potenzialità, nonostante le difficoltà. Sono gli elementi della Terapia Ricreativa, l’approccio scientifico che consiste nell’affrontare la malattia e le disabilità ad essa correlate focalizzandosi sulle capacità dei bambini con gravi malattie, sperimentate attraverso attività divertenti. Su questo metodo si basa tutta l’attività di Dynamo Camp, che ne promuove i principi attraverso i suoi programmi nella struttura situata nell’oasi naturale di Limestre, in Toscana, e con una serie di iniziative e progetti fuori dal camp in ospedali e alcune città del nostro Paese. “Siamo i primi in Italia che si sono ispirati a questo metodo e lo abbiamo adattato ai nostri spazi. Abbiamo seguito un processo di accreditamento, fatto un business plan e portato nella Penisola questo modello dei campi estivi pensato per ospitare gratuitamente bambini e ragazzi affetti da patologie gravi e croniche e le loro famiglie, per periodi vacanza e divertimento con assistenza specifica”, ci dice Serena Porcari, amministratore delegato di Dynamo Camp e presidente di Dynamo Academy.

La struttura si trova al limitare di una riserva affiliata al Wwf sugli Appennini Pistoiesi: un’area che si estende per oltre 1000 ettari a 1100 metri d’altitudine. Boschi, prati e pascoli, dove le attività agricola, di allevamento e agrituristica si sposano con quelle di conservazione della biodiversità, valorizzazione della flora e fauna locale, e ricerca scientifica. Il Camp è stato aperto nel luglio del 2007 e ospita ogni anno, lungo tutto l’arco dell’anno, a piena capacità, duemila persone. “In questi 15 anni di storia, abbiamo svolto al Camp 262 sessioni, accogliendo oltre 20 mila ospiti”, racconta Serena Porcari, spiegando che all’inizio le attività si svolgevano solo nei mesi estivi, ma poi hanno cominciato a organizzare le sessioni, settimanali o nei week-end, anche in altri periodi: “In estate partecipano solo i bambini, mentre in inverno e autunno anche le loro famiglie. Un impegno reso possibile dal lavoro di 54 dipendenti fissi, 76 stagionali, e oltre mille volontari ogni anno. Siamo una realtà molto strutturata e abbiamo anche uno staff di medici e infermieri per gestire tutte le questioni sanitarie”.

Il metodo

Dynamo Camp è il primo camp di Terapia Ricreativa in Italia e fa parte del SeriousFun Children’s Network: circuito di camp fondati da Paul Newman nel 1988 e attivi in tutto il mondo. In questo ambiente naturale protetto, gli ospiti trascorrono un periodo di divertimento, svolgendo una serie di attività che rafforzano la fiducia nelle proprie capacità e potenzialità; creano nuove relazioni e collaborano con gli altri, dedicandosi a sfide personali senza alcun elemento di competizione. Bambini e ragazzi si aiutano a vicenda, si incoraggiano e lavorano di squadra con entusiasmo per raggiungere gli obiettivi che si sono posti. “Nella Terapia Ricreativa Dynamo il divertimento è essenziale. Con il supporto dello Staff Dynamo, i giovani sono impegnati in attività outdoor, come tiro con l’arco, arrampicata ed equitazione, ma anche nelle performing arts, come danza, teatro e un progetto ad hoc basato sull’arte contemporanea, Dynamo Art Factory. E provano nuove esperienze, in un contesto che insegna e promuove anche la cultura del rispetto per l’ambiente”, aggiunge Porcari.

Dynamo Camp, il primo camp di terapia ricreativa in Italia

Un successo che non poteva rimanere confinato all’interno del camp. “Ci siamo resi conto che la Terapia Ricreativa Dynamo poteva funzionare anche in altri contesti, e per questo abbiamo avviato una serie di iniziative”, racconta l’ad di Dynamo Camp. “Prima abbiamo portato negli ospedali Radio Dynamo, e poi abbiamo cominciato a essere presenti nelle città in modo continuativo, con l’aiuto di associazioni territoriali, creando così una rete”. Sono partiti da Milano, organizzando alcune attività durante l’estate. Poi i Dynamo Programs sono stati estesi, oltre che nel capoluogo lombardo, anche a Roma e Firenze, dando vita ai Dynamo City Camp. “Un servizio attivo il pomeriggio dopo la scuola tutti i giorni. L’obiettivo è aumentare il numero di City Camp nella Penisola, assumendo staff locale”. Complessivamente, i Dynamo Programs hanno svolto quasi 3.000 attività, destinate a oltre 54.000 bambini e familiari. Considerando gli ospiti accolti a Limestre, la Terapia Ricreativa di Dynamo Camp ha raggiunto in questi anni oltre 75.000 beneficiari in Italia.

Dynamo Academy

Al contempo l’organizzazione ha lavorato anche su un altro fronte, quello della formazione e della consulenza, per promuovere la sostenibilità nel sociale, affiancando aziende, individui e associazioni nei loro sforzi a favore della comunità. Dalle esperienze e dal know how acquisito grazie al lavoro e all’impegno di tutto il mondo Dynamo, è nata nel 2010 Dynamo Academy. “Da un lato, si pone l’obiettivo di formare le persone, sia quelle interne a Dynamo Camp, sia quelle esterne: dai ragazzi dei licei ai caregiver, dai professionisti del settore sanitario a quelli del comparto educativo”, fa notare la presidente di Dynamo Academy. Che aggiunge: “Dall’altro, lavoriamo con le imprese, e i loro dipendenti, per formarli sui concetti della sostenibilità nel sociale”.

Il focus è sulla S dei fattori Esg, acronimo di Environmental, Social and Governance, criteri di valutazione dell’impegno di un’azienda secondo le dimensioni ambientale, sociale e di governance. “Ci rivolgiamo alle imprese che vogliono operare in modo responsabile, attuando progetti di consulenza per aiutarle a rendere strategici i loro investimenti sulle comunità, e per coinvolgere i dipendenti sui temi sociali”, sottolinea Serena Porcari, fornendo anche qualche esempio: “Alcune iniziative erano finalizzate a costruire dei nuovi modelli assicurativi dedicati alle realtà del terzo settore; altre alla trasformazione di piani strategici di sostenibilità in progetti concreti. Poi ancora, un altro programma era dedicato alla formazione degli executive sui temi di Diversity, Equality e Inclusion“.

Infine, l’Academy si occupa anche di corporate engagement, offrendo alle aziende la possibilità di vivere l’esperienza del Camp con i propri dipendenti e stakeholder, attraverso attività di volontariato e team building.