Davide Calabria, capitano del Milan, è stato fra i primi firmatari della petizione “Capitani per il clima” con Matteo Pessina, Domenico Berardi e Alex Del Piero. Una petizione che ha smosso il mondo del calcio tanto che il presidente della Lega di Serie A Lorenzo Casini ha detto a Repubblica che il 22 aprile Giornata Mondiale della Terra i capitani delle squadre scenderanno in campo con la fascia per il clima.

Anche lei quindi indosserà la fascia per il clima?

“Sono orgoglioso di indossare la fascia di un grande club come il Milan. Vivo l’impegno con responsabilità e con gli stessi valori indosserò la fascia per il Pianeta. Credo che l’iniziativa della Lega debba essere solo il primo passo per sensibilizzare tutti sulle tematiche della salvaguardia dell’ambiente, ma c’è tanto da fare siamo molto indietro”.

Oltre la già citata Lega anche le istituzioni come l’UEFA  e l’Associazione l’Associazione Italiana Calciatori avevano aderito all’iniziativa e quest’ultima in particolare punta a mobilitarsi sulle questioni ambientali. Quanto è importante il loro coinvolgimento?

“È un’adesione importantissima che può contribuire ad aumentare la sensibilità dei calciatori sulle tematiche ambientali e può mettere in atto iniziative che faranno bene alla nostra battaglia comune”.

Come cerca di ridurre il tuo impatto ambientale? Ci sono gesti quotidiani e sostenibili che fa come atleta e capitano per essere d’esempio anche verso i più giovani e cosa possono fare anche gli altri atleti?

“Come spero faccia ognuno di noi cerco di stare attento in casa con piccoli gesti quotidiani: banalmente chiudo l’acqua del rubinetto quando mi lavo i denti, consumo cibi di stagione, provo a ridurre quanto più possibile l’uso della plastica e sposo unicamente brand che condividono i miei stessi valori. Inoltre mi piace diffondere i valori in cui credo nelle scuole, anche insieme alle istituzioni, brand partner o altri atleti. Queste credo siano tutte azioni concrete e raccomandabili”.

C’è stato un momento particolare in cui ha sentito scattare dentro di sé la sensibilità e l’attenzione al tema della salvaguardia del Pianeta?

“Non c’è stato un momento preciso perché, nel mio piccolo e anche grazie ai miei genitori, ho sempre prestato attenzione al mondo green e alla salvaguardia dell’ambiente essendo cresciuto in un territorio dove la terra e la produzione del vino la fanno da padrona. Sicuramente però, negli ultimi anni la mia consapevolezza è cresciuta. La strada è ancora molto lunga, ma con l’impegno di tutti possiamo raggiungere l’obbiettivo comune di salvaguardare l’ambiente. Mi rammarico che siamo una delle nazioni europee più indietro su queste tematiche, dobbiamo recuperare in fretta prima che sia troppo tardi”.